La Svizzera ha annunciato la disponibilità a collaborare in ambito fiscale anche in caso di dati e informazioni trafugati, purché lo Stato richiedente non abbia svolto un ruolo attivo nel procurarsi le notizie in questione.
Lo ha stabilito il Consiglio federale di Berna, il governo svizzero, in una revisione della legge sull’assistenza amministrativa fiscale, dopo che due anni fa un progetto simile era stato abbandonato a causa della ferma opposizione dei Cantoni, partiti e associazioni economiche.
A causa dei dati trafugati da Hervé Falciani alla filiale ginevrina della banca HSBC, il governo svizzero prevede un incremento del numero di richieste d’assistenza: infatti è aumentato il numero di Paesi che hanno ricevuto la lista.
Finora la Francia ha fornito questa lista a oltre 30 Stati.
La normativa attualmente in vigore in Svizzera, in caso di informazioni sottratte illegalmente, ha rallentato, se non bloccato, l’assistenza amministrativa di Berna con diversi Paesi.
Con la revisione della legge la Confederazione elvetica dovrebbe quindi poter trattare richieste d’assistenza basate sui dati trafugati e acquisiti da uno Stato, mediante un’ordinaria procedura di assistenza amministrativa o attraverso fonti pubbliche.
I contribuenti esteri – spiega il ministero federale delle Finanze – potranno tuttavia adire alle vie legali per tutelarsi dallo scambio di dati bancari.
La decisione della Svizzera segue quella del Lussemburgo, che finora rifiutava di cooperare se le domande si basavano su dati bancari trafugati, e che, invece, ha radicalmente modificato la sua legislazione.
FONTE : ILSOLE24ORE